Nel 2025 tutti gli occhi saranno puntati su Gorizia che per quell’anno sarà la Capitale Europea della Cultura assieme alla “sorella” Nova Gorica in Slovenia, battendo l’agguerrita concorrenza di altre tre città slovene, Ptuj, Pirano e Lubiana.
La scelta della giuria si rivela colma di significato per due città che fino al 2004 erano divise da un muro di rete di acciaio e calcestruzzo: una cortina di ferro, figlia di una storia lunga e spesso tragica, che però è oggi solo un ricordo in queste due città confinanti che guardano insieme a un futuro di collaborazione e di pace.
Gorizia – Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025
Il titolo di Capitale Europa della Cultura viene ogni anno assegnato a due città facenti parte di due stati differenti dell’Unione Europea: questa assegnazione avviene in virtù della diversità che le contraddistingue e del loro patrimonio storico, valorizzando nello stesso tempo gli aspetti che accomunano le due realtà attraverso iniziative di grande richiamo che possono creare un indotto economico non indifferente per due città.
È in Piazza Transalpina, davanti all’imponete stazione inaugurata dallo stesso duca Francesco Ferdinando (il cui omicidio ha dato inizio al Primo Conflitto Mondiale) che i rappresentanti delle due cittadine hanno accolto e festeggiato il tanto sperato verdetto: questa piazza ha un grande valore simbolico sia per Gorizia che per Nova Gorica visto che qui passava il muro che divideva le due città, al posto del quale oggi c’è una targa che ricorda la sua caduta nel 2004.
La Capitale Europea della Cultura per il 2025 sarà in sostanza una città unica, seppure estesa su due Paesi differenti, che metterà a disposizione il proprio patrimonio culturale per lanciare un messaggio di integrazione e pace alle prossime generazioni. Premiare con questo titolo onorifico Gorizia-Nova Gorica significa dunque valorizzare l’identità di una città molto complessa, legata a tre culture: slovena, italiana e germanica.
Seguendo questo filone di città di frontiera, assieme a Gorizia, è stata dichiarata Capitale Europea della Cultura anche la città tedesca di Chemnitz, sita al confine con la Repubblica Ceca.
Un patrimonio storico e culturale da scoprire e valorizzare
Parlare di pace e unità è una vera conquista da celebrare grandemente in una città come Gorizia: sembra normale in tempi di pace come quelli odierni ma questa città è stata al centro di eventi che hanno segnato la storia sia dell’Italia che della Slovenia. Durante la Prima Guerra Mondiale Gorizia era sotto il dominio austro-ungarico e solo nel 1918, dopo la vittoriosa battaglia di Vittorio Veneto, la città fu riconquistata dagli italiani: molte furono le perdite umane, tanto che le truppe parlavano della città come “O Gorizia tu sei maledetta“.
Il Secondo Conflitto Mondiale vede i nazisti a Ragusa fino al 1945, ai quali subentrarono i comunisti di Tito che voleva annettere la città alla Jugoslavia, cacciati poi con l’arrivo degli anglo-americani. Fu con il trattato di Parigi del 1947 che Gorizia fu divisa in due, con il centro assegnato all’Italia e le restanti zone comunali alla ex Jugoslavia: la cortina di ferro eretta in virtù di questa separazione divenne inutile quando la Slovenia entrò nell’Unione Europea nel 2004.
L’intensa storia di Gorizia è impressa sui suoi monumenti, dal Castello dell’XI secolo al Palazzo Coronini Cronberg antica dimora di Carlo X di Borbone fino al toccante Museo della Grande Guerra sito nei sotterranei di due case cinquecentesche a Borgo Castello.
Radicchio Rosa di Gorizia
Breve video esplicativo riguardo il Radicchio Rosa di Gorizia, alimento pregiato, tipico della zona, caratterizzato da un colore rosso intenso o da un rosso con sfumature che portano al rosa. Scopri maggiori dettagli guardando il video!